A volte non ci accorgiamo di quanto parlino le cose che ci circondano.
Una tazza sbeccata, un libro consumato, una fotografia ingiallita: ogni oggetto conserva tracce di mani, voci, momenti che non tornano ma che restano.
Non sono solo cose, ma piccole ancore della memoria.
Ci ricordano chi eravamo quando le abbiamo toccate per la prima volta e chi siamo diventati da allora.
Forse il valore degli oggetti non sta nel loro uso, ma nella storia che continuano a raccontare in silenzio, anche quando noi abbiamo smesso di ascoltare.